
Monastero di Ostrog: spiritualità scolpita nella roccia
Ostrog: il santuario scolpito nella roccia che attira pellegrini da tutto il mondo
Incastonato nella parete di una montagna del Montenegro, il Monastero di Ostrog si erge come uno dei luoghi di pellegrinaggio più suggestivi dei Balcani. Una destinazione che va ben oltre il turismo religioso: qui la pietra diventa fede, silenzio e mistero. Fondato nel XVII secolo da San Basilio di Ostrog, il monastero sembra fondersi con la roccia, sospeso tra cielo e terra, tra materia e spirito.
Monastero di Ostrog situato a circa 900 metri di altitudine, tra le città di Danilovgrad e Nikšić, il complesso si raggiunge attraverso una strada tortuosa, simbolo stesso del cammino interiore che ogni visitatore affronta per giungervi. Il Monastero di Ostrog accoglie ogni anno centinaia di migliaia di pellegrini ortodossi, ma anche fedeli di altre religioni, attratti dal carisma del luogo e dalla presenza delle reliquie di San Basilio, ritenute miracolose.
Monastero di Ostrog Un’opera monastica scolpita nella roccia viva
L’aspetto più affascinante del Monastero di Ostrog è la sua integrazione perfetta con la parete rocciosa della montagna. Non si tratta di un semplice edificio costruito in altura: le sue stanze, le sue cappelle e persino le celle dei monaci sono letteralmente scavate nella roccia calcarea.
L’architettura, semplice e austera, riflette l’essenza della spiritualità ortodossa. Le due chiese principali sono:
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La Chiesa della Santa Croce (nella parte bassa), dedicata a eventi liturgici e celebrazioni comuni.
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La Chiesa di San Basilio, situata nella parte superiore, custode delle reliquie del santo.
I pellegrini affrontano l’ultima parte del percorso a piedi, molti anche scalzi, in segno di penitenza o devozione. Ogni passo è un gesto spirituale che accompagna il pellegrino verso un luogo dove il tempo sembra sospeso.
Un punto d’incontro tra fedi e culture
Nonostante sia un monastero ortodosso, Ostrog è aperto a tutti. Musulmani, cattolici, atei: chiunque si senta in cerca di una risposta o di un momento di pace può salire fino al santuario. È considerato uno dei pochi luoghi al mondo dove la spiritualità trascende le divisioni religiose.
Questo spirito di accoglienza si manifesta anche nelle testimonianze raccolte nel tempo. Molti visitatori parlano di guarigioni, apparizioni o semplicemente di una profonda trasformazione interiore avvenuta durante la visita.
Tra i simboli più toccanti:
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Le candele accese giorno e notte, che illuminano la roccia con luce calda e tremolante.
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Le pareti ricoperte di ex voto, fotografie, lettere e oggetti lasciati come segno di gratitudine o speranza.
Quando visitare il monastero e cosa aspettarsi
Il periodo migliore per visitare il Monastero di Ostrog va dalla primavera all’autunno. Durante l’estate si svolgono pellegrinaggi più intensi, mentre nei mesi più freddi il clima rigido e la neve possono rendere il percorso più impegnativo.
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L’ingresso è gratuito, ma è consigliabile un abbigliamento decoroso.
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È possibile pernottare nelle foresterie del monastero, in ambienti molto semplici.
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Le visite guidate sono rare, ma i monaci rispondono volentieri alle domande dei pellegrini.
Il silenzio, il profumo dell’incenso e il canto delle liturgie accompagnano ogni momento della giornata.
Un’esperienza che resta dentro
Visitare il Monastero di Ostrog non è solo una gita fuori porta o una tappa culturale. È un viaggio interiore che spinge alla riflessione, al raccoglimento, all’essenziale. Che si arrivi per fede, per curiosità o per bisogno di ritrovare sé stessi, è difficile scendere dalla montagna senza sentirsi cambiati.
La spiritualità qui non è imposta: è scolpita nella pietra, e nell’anima di chi passa da queste antiche mura.